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Gay & Bisex

Scopata a tre


di svuotocazzi
22.10.2020    |    18.330    |    17 9.7
"Salgo a tentoni e mi sistemo a pecora, col culetto ben sporgente..."
Col ragazzo dell’ultimo racconto ci vediamo spesso. Saranno i pochi metri che ci separano o la voglia di scopare che a entrambi non manca mai, ma ci si vede più volte a settimana. Cambiamo la casa (da me o da lui), i momenti della giornata o le posizioni, ma da questo lockdown è nata una bella scopamicizia che mi auguro possa proseguire a lungo.
Un giorno, mentre sono a pecora sul suo divano in attesa di ricevere il suo seme come al solito, mi dice che gli piacerebbe vedermi nelle mani di un altro uomo. Non ci faccio caso lì per lì, preso come sono a subire i suoi colpi. Una volta finito, mentre siamo seduti a riprendere il fiato, chiedo qualche chiarimento.
“E così ti piacerebbe vedermi sbattuto da un altro?”
“Beh, non sarebbe male!”, mi fa sorridendomi.
“No no, anzi! Ma tu vuoi partecipare o guardi solo?”
“Questo si può vedere. Ti piace l’idea?”
“Molto, sì. Te l’ho detto più volte che non ho problemi a farlo in gruppo!”
“Eccolo che parte lui! Qua si parla solo di un’altra persona, non di una gang” e ride.
“Dai scemo. E sentiamo…avresti già qualcuno da propormi?”
“Un amico disponibile ci sarebbe, sì”
“Porco che non sei altro! Hai già organizzato tutto eh?”, gli faccio dandogli uno schiaffetto su una gamba.
“Ma no, l’ho sentito qualche sera fa e si è parlato anche di sesso. È da prima della chiusura che si diceva di farlo a tre. Noi siamo entrambi attivi e avremmo bisogno di una troietta disponibile e insaziabile”.
“Eccomi!” urlo quasi, alzando la mano come a scuola.
“Ahahahah, immaginavo non ti dispiacesse!”
“E questo amico me lo fai vedere o me lo devo immaginare come un principe azzurro in sella al suo cavallo bianco?”
“Ecco, su questo lui mi ha spiegato che gli piacerebbe fare qualcosa di particolare”
“Cioè?” chiedo incuriosito.
“A lui piacerebbe trovarti bendato!” mi fa, fissandomi.
“Mmmm, MOLTO INTERESSANTE!”
“Cioè, sì? Ti andrebbe?”
E gli spiego quanto mi eccitino gli incontri anonimi, raccontandogli anche qualche mia esperienza passata. La situazione lo fa eccitare per bene e il suo cazzo inizia a riprendere vigore, allungandosi sulla sua gamba. Lui mi prende per la testa e mi porta a succhiarlo, chiudendo in questo modo la nostra conversazione.
Passa qualche giorno. Lui doveva andare fuori per lavoro. Appena rientrato mi chiede di scopare, perché deve svuotarsi. Lo faccio venire da me e provvedo alle sue esigenze. Poco prima di andarsene, mi fa: “Allora, ho sentito il mio amico e potrebbe per domani pomeriggio. Tu ci sei?”
“Sì, lo sai che non lavoro in questo periodo!”
“Allora potresti venire da me un po’ prima, così ti sistemi prima del suo arrivo!”
“Benissimo! Ci vediamo domani” gli rispondo, ricevendone in cambio un sorriso a 72 denti. Si vede che la cosa lo stimola parecchio e devo ammettere che anch’io non vedo l’ora arrivi l’indomani.
Il giorno dopo, verso le 15, arrivo a casa del vicino. Già dall’abbraccio che mi dà sulla porta, lo sento eccitato, anzi lui indugia un po’ per farmi sentire la durezza della sua mazza. Dopo avermi offerto un caffè, mi dice che staremo in camera. Io a pecora sul letto, nudo e con la testa bendata, lui seduto sulla poltrona che ha in un angolo, ugualmente nudo e intento a seguire la scena. Ha sistemato un lenzuolo per evitare che si sporchino le coperte e preparato lì accanto un asciugamano e un paio di boccette di popper, di cui anche lui è utilizzatore abituale.
Sì, ha proprio predisposto tutto e gli faccio i miei complimenti. Un messaggio al suo telefono ci avvisa che il suo amico sarà lì fra dieci minuti.
“Dai, sistemati”, mi fa, dandomi un bacetto sulla guancia.
Mi spoglio, vado in bagno, mentre lui abbassa la serranda della camera e accende una lampada vicino all’ingresso della stanza, per diffondere una luce soffusa. Mi fermo vicino al letto, lui si avvicina e mi copre gli occhi con una benda nera. L’oscurità mi avvolge e, un po’ impacciato, mi tengo fisso con una mano al suo braccio. Si assicura che io non veda nulla, mi prende per le spalle e lentamente mi fa posizionare sul letto. Salgo a tentoni e mi sistemo a pecora, col culetto ben sporgente.
“Mmm, invitante”, mi fa.
“Vuoi favorire?” gli rispondo, ondeggiando il culo.
“Stai buono, dai, che fra un po’ ti arriva un bel po’ di cazzo!”
“Uff, va bene. Aspetto qui buono buono” e mi adagio meglio a novanta.
Lo sento armeggiare lì vicino, prepara dell’acqua sul comò in fondo alla camera e accende un po’ di musica allo stereo. Il suo del campanello preannuncia l’arrivo dell’ospite.
“Vado ad aprire. Non ti muovere”, mi fa, mentre dai fruscii che sento sta finendo di spogliarsi.
La porta si apre e si chiude altrettanto rapidamente. Un saluto tra loro e li sento parlottare un po’ in salotto. I passi si avvicinano e un mugolio di approvazione segna l’ingresso del nuovo arrivato in camera da letto. Io continuo a non muovermi. Mentre anche i vestiti dell’ospite cadono a terra, abbasso un po’ la testa, sporgo il culo all’infuori e lo muovo lentamente.
“La cagnetta è pronta, vedi?” fa il mio vicino rivolgendosi all’amico, che si limita a ridacchiare.
Due mani forti si poggiano sul mio culo, accarezzandomelo dolcemente e facendomi emettere un gemito sommesso. Le dita scorrono sulla mia pelle lentamente e io sollevo un po’ il busto, inarcando la schiena. Questo mio gesto lo fa ridacchiare ancora e subito un suo dito si posiziona sul mio buchetto, tastandone la cedevolezza. Non sono chiuso ovviamente e lo faccio entrare dentro di me. In breve le dita diventano due e il ditalino che sto subendo aumenta notevolmente di ritmo.
Senza fermarsi, si china a mordicchiarmi il sedere con delicatezza: prima da una parte, poi dall’altra. Con la lingua si sposta verso il centro e prende a leccarmi lentamente lo sfintere. Estrae le dita e lo sento rinvigorire il suo intervento di rimming, mangiandomi il buco con decisione. Mi risistemo a pecora, con la testa adagiata al letto, godendomi le sensazioni intense che mi sta regalando e beandomi del rumore delle sue profonde lappate. Entrambi gemiamo con intensità, ma nessuno dei due proferisce parola. Da destra sento il mio vicino ansimare, probabilmente seduto in poltrona a segarsi il cazzo di fronte alla scena che gli stiamo donando.
L’ospite interrompe il suo lavoro sul mio culo. Lo sento armeggiare alle mie spalle e poi inspirare profondamente. Passa anche a me la boccetta del popper e anch’io dò un paio di forti tirate. Un intenso calore mi avvolge e la mente mi si annebbia, i muscoli si rilassano e sento le sue mani afferrarmi i fianchi e il suo cazzo appoggiarsi al mio buco. Lui dà una spinta e la cappella prende a entrare in me: è un cazzo grosso e lungo quello che si pianta nel mio retto.
Il suo pube sbatte contro la mia pelle ed entrambi ci lasciamo andare a un gemito roco che rimbomba nella stanza.
“Cazzo, l’hai preso tutto subito” sento parlare il mio vicino.
Il mio scopatore sembra non ascoltarlo e prende subito a montarmi con forza. Non so se è la situazione a eccitarlo o il popper ad avergli dato quest’energia furiosa, ma è un vero toro quello che mi sta aprendo il culo. Per fargli sentire quanto sono disponibile, spingo il culo verso di lui e questo lo accende ancora di più. Per buoni dieci minuti non fa altro che pistonarmi il suo cazzone nel retto, facendomi sentire davvero puttana.
Deciso com’è entrato, interrompe la monta ed estrae la mazza dal mio corpo. Si china su di me e mi dice di scendere dal letto. A tentoni riesco a eseguire l’ordine e, guidato dalla sua mano, mi inginocchio ai suoi piedi. Aspiro ancora dalla boccetta che ho in mano, gli afferro il pisello e me lo infilo in bocca con decisione. Mi muove la testa, mentre vado a toccargli il corpo per scoprire com’è fatto. Trovo delle cosce atletiche e un sedere ben formato, distinguo chiaramente gli addominali, arrivo fino ai pettorali sporgenti: non è solo ben messo tra le gambe, ma di sicuro è abituato a frequentare la palestra ed è decisamente più alto di me. Un bel maschione, non c’è dubbio!
Lo spompo a dovere e aspiro il suo profumo dal naso. È un odore muschiato di bagnoschiuma, che mi sembra di aver già sentito in uno dei miei amanti. Provo ad annusarlo ancora un paio di volte e sì, è uguale a quello del commesso del negozio non lontano da casa mia con cui mi vedevo spesso prima del lockdown. Ora che ci penso, anche la corporatura è identica alla sua, così come il cazzo (che ben ricordo) e questo suo modo di scopare con forza, ma senza violenza. Sì, è lui. Per fugare ogni dubbio, provo a succhiarlo a fondo. La facilità con cui riuscivo ad accogliere tutto il suo cazzone in bocca è sempre stata una cosa che lo mandava fuori di testa. Gli spompo ancora per un po’ la cappella e poi dò un colpo deciso, facendomelo entrare tutto dentro.
“Oh porca puttana!” lo sento esclamare dall’alto.
È proprio lui. Decido così di prendere in mano la situazione e inizio un lento lavoro di gola che lo lascia letteralmente senza fiato. Lo sento annaspare più volte là sopra, mentre le sue mani si stringono sulla mia testa e sulla mia spalla sinistra. Il suo cazzo si ingrossa ancora, ma non voglio farlo finire in questo modo.
Rapido, mi sollevo e prendo a baciarlo. Tra una slinguata e l’altra e le sue dita che tornano a sondarmi il culo, riesco a sussurrargli: “Sei sempre un toro formidabile”. Lui ridacchia e, sempre a bassa voce, mi risponde: “E tu sei davvero una baldracca”. “Adesso te lo dimostro” gli ribatto e, un po’ a tentoni, mi giro e punto il suo cazzo al mio buco. Prima che inizi a muoversi e tenendolo a me con un braccio, mi muovo fino al letto, appoggiandoci sopra una gamba per sollevare un po’ il culo e aiutarlo nei movimenti.
“Hai proprio trovato una bella troiona, eh?” fa il commesso rivolgendosi al mio vicino.
“Sì! E vedessi com’è sempre assetato!” risponde l’altro.
“Oh, ma lo so benissimo!” ribatte il commesso, ridacchiando, mentre mi affonda il cazzone in culo.
“Ma perché? Te lo sei già fatto?”
“Più di una volta ed è sempre un gran piacere riempirgli il culo”
Ancora bendato e annebbiato dal popper, mentre il commesso riprende a sfondarmi, sento il mio vicino muoversi e camminare verso di noi. Si abbassa verso il mio orecchio e, ridendo, mi fa: “Ma tutti te li sei scopati?”.
“Dai, dammi il cazzo” gli rispondo, afferrandogli l’asta tra le gambe e tirandolo verso le mie labbra.
Lo lecco un po’, bagnandolo per bene, e poi me lo lascio entrare in gola. Succhio con vigore, mentre alle mie spalle la monta ha assunto un ritmo animalesco. Prendo a gemere intensamente, finché, con un colpo più deciso degli altri, mi pianta il cazzo in fondo al retto, quasi a voler marcare il territorio. Abbandono il pisello del mio vicino, sollevo il busto e giro la testa. Subito il mio scopatore mi infila la lingua in gola.
“Mi eccita troppo vederti succhiare un altro cazzo. Sto quasi per venire” mi dice.
“Mmmm e allora lasciati andare!” ribatto, staccandomi dalle sue labbra e abbassandomi nuovamente a succhiare il bel cazzo del vicino che mi blocca la testa con le mani, scopandomi la bocca.
Il commesso torna a muoversi dentro di me. È un crescendo intenso, sento la sua cappella gonfia e ormai pronta a spruzzare. Accelera il ritmo e, dopo qualche altro colpo, si lascia andare a una sborrata poderosa, urlando tutto il suo piacere e stringendomi con forza i fianchi.
“Porca puttana” esclama ansimando, mentre estrae la sua mazza ancora dura e me la sbatte sul buco.
Mi sento allagato dentro e sono un po’ scosso dalla monta, ma non voglio ancora fermarmi. Interrompo la pompa al mio vicino, mi giro dandogli le spalle, dò un paio di tirate di popper e mi offro a lui, sollevando il culo.
“Mmm, ne vuoi ancora, troietta?” mi fa, mentre afferra anche lui la boccetta e ne aspira a fondo.
Sprofonda rapido dentro di me e mi rivolge qualche insulto. Tenendosi alle mie spalle, prende a sbattermi con forza. È proprio quello che volevo e, mentre sono intento a godermi quest’altro cazzo dentro di me, sento premere sulle mie labbra. “Succhiami, dai” mi fa l’altro.
Lo ingoio in un boccone e lo sento rinvigorirsi dopo qualche succhiata. Mi godo ancora il suo cazzone, spingendo il bacino verso il mio scopatore che si è steso sulla mia schiena e mi sta leccando il collo e l’orecchio destro. È molto eccitato anche lui e lo sento implorare l’amico di fargli assaggiare un po’ di pisello. Il commesso lo accontenta subito, esce dalla mia bocca ed entra in quella dell’altro, lasciandomi le sue belle palle grosse a portata di lingua. Gli lecco a fondo i coglioni, percependo i risucchi golosi del mio vicino.
“Cazzo, così mi fate venire ancora” dice il commesso, con voce rotta dal piacere.
Si riprende il cazzo e lo sento smanettarsi davanti ai nostri volti.
“Aprite la bocca, puttane” ci ringhia e, poco dopo, parte una pioggia di schizzi che mi ricadono ovunque sulla testa e colpiscono anche il mio vicino. Faccio appena in tempo a leccarmi le labbra, che il commesso mi ridà il suo cazzone da ripulire.
L’odore e il gusto della sborra hanno portato al limite anche il mio vicino. Si risolleva, mi dà ancora due colpi e si scarica i coglioni dentro il mio culo. Finisce di schizzare ed esce dal mio corpo, sdraiandosi al mio fianco. Una mano mi toglie la benda, stropiccio gli occhi e mi appare il bel viso sorridente del commesso che si abbassa a baciarmi.
“Sei sempre una vacca da oscar” mi dice, accarezzandomi la testa e sistemandosi anche lui sul letto accanto a me.
“Sì, confermo!” ribatte l’altro, schiaffeggiandomi il culo.
Mi accarezzano delicatamente la schiena e giocano un po’ col mio culo, da cui sento uscire un rivolo caldo di sperma.
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